Giacomo Serpotta, figlio degli “Scultori del Cassaro”. B&B Palermo

Giacomo Serpotta, figlio degli “Scultori del Cassaro”. B&B Palermo

Tra le tante attrattive della nostra città sicuramente consigliamo di visitare gli “Oratori del Serpotta” ed oggi abbiamo deciso di raccontarvi qualche curiosità legata a questo personaggio, tra i più celeberi della nostra isola.

Nel cuore del Mar Mediterraneo, in Sicilia, la tradizione dello stucco fu tenuta in vita da vari maestri e scuole locali, fino a giungere nell’età barocca altissimi livelli grazie allo stile unico di Giacomo Serpotta che visse e lavorò a Palermo dalla fine del Seicento fino al 1732. Giacomo era “figlio d’arte”, infatti entrambi i genitori discendevano da importanti famiglie di marmorari e stuccatori, poté dunque fruire dell’appoggio di una solida cerchia di parentela, che annoverava i principali scultori palermitani in quegli anni, i cosiddetti “scultori del Cassaro”. Iniziò con l’ Oratorio di San Fedelio la sua lunga attività di decoratore in stucco d’interni di edifici sacri nella città di Palermo, che viveva sotto i Borboni un periodo artisticamente molto fiorente. Tra le sue opere più alte ricordiamo le decorazioni degli oratori di Santa Cita, del Rosario a San Domenico, di San Lorenzo e la chiesa di San Francesco d’Assisi

La personalità del Serpotta sovrasta di gran lunga quella, pur notevole, degli artisti siciliani del suo tempo; i suoi rilievi, che si dilatano sulle pareti degli edifici come ramificazioni sinuose e sensuali, riflettono solo in parte i motivi della scultura barocca, ma l’interpretano in chiave assolutamente personale ed inedita con un gusto che prelude già chiaramente allo stile rococò.

Gli stucchi degli oratori di Serpotta sembrano inoltre arrampicarsi sulle pareti e tra le finestre e sono profusi sulla parete d’ingresso creando per chi guarda uno spettacolo drammatico ed intimo, vicino e lontano, reale e fantastico, come fosse un sogno. Questa maniera di organizzare lo spazio, l’immagine e la forma, suggerita dall’estrema semplicità dell’ambiente da decorare e delle fonti di luce, fu una novità per Palermo e la nostra isola. I suoi Teatrini, vere e proprie nicchie di grande profondità ed elevata complessità, rappresentano un elemento innovativo e geniale che ha cambiato il volto delle decorazioni a stucco nel periodo barocco innovandone il linguaggio formale. Mirabili ed esemplari sono sia quelli dell’Oratorio del Santissimo Rosario in Santa Cita, in cui vengono ripercorsi i misteri gaudiosi e dolorosi, che quelli, altrettanto straordinari anche se mutilati da furti e atti di vandalismo, dell’Oratorio di San Lorenzo, incentrati questa volta sulla vita dei santi Francesco e Lorenzo.

Info tratte dal web

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